Sono diversi anni che in Italia è stata introdotta la tariffa bioraria nell’erogazione dell’energia elettrica, ovvero quella tariffa che prevede una certa spesa per l’energia consumata dalle ore 8 di mattina alle ore 19 e una certa spesa per quella consumata dalle ore 19 alle 8 di mattina. Almeno nel mercato soggetto alla tutela dell’Autorità dell’energia, che ha così pensato di favorire i consumatori.
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E’ infatti risaputo che il maggior assorbimento di energia avviene nelle ore diurne, mentre nelle ore notturne la richiesta è minore e così anche i prezzi sul mercato internazionale dovrebbero seguire questa tendenza parallela alle leggi della domanda e dell’offerta. Ma tutta questa dinamica del prezzo non è andata a buon fine per i consumatori italiani per il fatto che la produzione di energia elettrica ha cambiato la sua provenienza.
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La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, come quella eolica o quella solare, che avviene principalmente nelle ore diurne ha infatti fatto scendere il prezzo dell’energia erogata nella fascia mattutina e salire quello delle ore serali. In questo modo i clienti italiani non hanno potuto approfittare dei vantaggi concessi dalla tariffa bioraria.
Eppure a partire dal 2014 qualcosa è cambiato per i consumatori italiani e la tariffa bioraria è tornata ad essere conveniente. Secondo le ultime ricerche, infatti, coloro che concentrano l’uso degli elettrodomestici nelle ore notturne, come ad esempio la lavatrice, il ferro da stiro e la lavastoviglie, possono avere un risparmio in bolletta pari al 36 per cento.