L’insufficiente capacità di stoccaggio è una delle principali sfide da superare per l’ulteriore sviluppo delle energie rinnovabili. Per il futuro l’immagazzinamento dell’idrogeno potrebbe fornire un grosso contributo per trovare una soluzione in merito. È di questa opinione Roberto Cominotto, gestore del fondo JB Energy Transition Fund di Swiss & Global Asset Management. Attualmente esiste capacità di stoccaggio solo per il 2% dell’energia elettrica prodotta. Tra le tecnologie di accumulo la principale è quella delle centrali a pompaggio. «Tuttavia, le centrali a pompaggio non possono essere installate ovunque e le ubicazioni più idonee sono già state utilizzate», afferma Cominotto. «Nel campo degli accumulatori di corrente c’è pertanto molto da recuperare e potrebbe quindi essere vantaggioso investire nelle aziende che si occupano di idrogeno.»
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In considerazione di questo scenario Cominotto ha adattato l’orientamento tematico della strategia d’investimento e inserito il tema «Fuel Cells/ Micr o Turbines», comprendente anche lo «stoccaggio dell’idrogeno». Questo tema sostituisce l’argomento «geotermia» presente finora, segmento nel quale il gestore non vede al momento possibilità d’investimento interessanti.
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L’idrogeno è più interessante per l’immagazzinamento dell’energia che per il trasporto. Già dagli anni ’70, lo sviluppo di veicoli a idrogeno ha rappresentato un tema rilevante e ancora oggi alcune case automobilistiche hanno in programma il lancio di questo tipo di mezzi sul mercato. «A causa della mancanza di un’infrastruttura per il rifornimento e delle numerose forme concorrenti di carburanti, l’impiego di idrogeno per il trasporto non risulta particolarmente interessante per gli investitori», afferma Cominotto.
Il gestore vede un maggiore potenziale d’investimento nell’impiego come accumulatore di corrente. L’energia elettrica in surplus derivante da fonti rinnovabili può essere trasformata in idrogeno mediante elettrolisi, per poi essere i mmessa nella rete del metano o impiegata per generare elettricità, utile per alimentare gli autoveicoli o per uso industriale. Secondo Cominotto, un grande vantaggio dell’idrogeno è la sua elevata densità energetica per unità di massa, che consente di immagazzinare più energia, rispetto ad esempio alla benzina o alle batterie.