Questi ultimi giorni appena passati sono stati giorni che hanno visto discussioni piuttosto agitate in merito alla ormai famosa questione esodati per cui si è fatto più volte sentire il presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, che ha continuato inesorabilmente a ribadire al governo sia la necessità e soprattutto l’urgenza di dover riuscire a trovare soluzioni concrete in merito alla questione, senza tralasciare, tra l’altro, i Quota 96, e “senza più alibi”. E ormai a qualche giorno dal ‘fatidico’ esame da tenersi in Aula sul testo unico che avrà inizio lunedì prossimo 30 giugno, Cesare Damiano ammette “Il governo mi pare disponibile a fare un passo avanti, non vorrei che il Ministero dell’economia e la Ragioneria mettessero i bastoni tra le ruote”.
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Nascono quindi nuove speranze per gli esodati, forse, si spera, alla fine di una vera e propria emergenza sociale. Dopo aver incontrato il ministro Poletti, Damiano ha detto: “La commissione Lavoro ha una proposta, che ha un costo valutato dall’Inps negli anni di 47 miliardi che io credo sia un’esagerazione. In ogni caso dobbiamo fare i conti con i numeri”.
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E chiede: “Vorremmo che il governo facesse una sua proposta, fissando il principio che tutti i risparmi, che ci sono stati dalle precedenti cinque salvaguardie, siano utilizzati esclusivamente per fare altre operazioni. Una proposta potrebbe essere di spostare la data dal 6 gennaio 2015 al 6 gennaio 2016, vale a dire coloro che matureranno il diritto alla pensione entro quella nuova data possono usufruire delle regole precedenti alla riforma Fornero”.