Le prossime settimane saranno decisive per capire se il governo Renzi riuscirà a tutelare esodati, precoci ed usuranti e quota 96. Damiano continua a rilanciare la sua proposta di flessibilità in uscita, sistema che consentirebbe ai lavoratori di andare in pensione ad un età compresa tra i 62 e i 70 con premi e leggere penalizzazioni, un modo questo per contrastare gli errori della legge Fornero.Secondo Damiano, il tavolo sugli esodati con i ministeri del Lavoro e dell’Economia, l’Inps e gli uffici di presidenza delle commissioni Lavoro della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, integrati dai capigruppo rappresenta “un risultato importante e un passo avanti per risolvere la questione dei lavoratori esodati. Avremo finalmente chiarezza sul numero degli esodati e sui costi. Il governo appare anche orientato a trovare soluzioni strutturali piuttosto che rincorrere soluzioni parziali, così come d’altro canto, da tempo, sosteniamo in commissione Lavoro e come dimostrano le misure alle quali stiamo lavorando”.
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L’eurodeputato Claudio Morganti sostiene però che “In Italia ci si è dimenticati degli esodati. Come ogni problema vero che si rispetti nel nostro Paese, anche questo ha fatto tendenza per un pò sui media, dopodiché nessuno ne ha più parlato, incluso il governo Renzi che ha altro a cui pensare. Per questo ho voluto interrogare la Commissione europea”.
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Morganti dice: “Dalla Commissione europea vorrei sapere quante persone si trovano in queste condizioni, oggi, in Italia, e quali misure l’Europa intende intraprendere per tutelare la dignità di questi lavoratori, sancita anche dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione e dal TFUE”.