Dopo gli esodati, e auspicando in una soluzione realmente vicina per i Quota 96, le tipologie che avrebbero maggior diritto e dovrebbero usufruire di possibili interventi alle pensioni sono quelle dei lavoratori precoci e usuranti, categorie molto penalizzate dall’entrata in vigore della riforma pensioni Fornero, che continuano a ribadire da tempo il bisogno di modifiche che consentano loro di lasciare prima il lavoro, ma a cui fino ad oggi non è stata data nessuna risposta. Dopo gli ultimi dati resi noti dall’Inps sulla condizione previdenziale italiana, nel suo intervento il Commissario Conti, indirizzato anche lui verso modifiche flessibili, ha precisato che tale flessibilità se non altro all’inizio dovrebbe interessare principalmente gli usuranti e i precoci, tra coloro che in maggior misura stanno pagando gli errori della riforma Fornero.
> Presto una nuova legge sul prestito vitalizio ipotecario
Le attese si radunano ora nella prossima Legge di Stabilità, termine comunicato dal ministro del Lavoro Poletti per scorgere nuove misure di uscita anticipata. Si starebbe lavorando proprio in questi giorni, stando a indiscrezioni trapelate, alla messa a punto di due soluzioni, non nuove, ma che potrebbero essere riviste, vale a dire prestito pensionistico e sistema contributivo.
In particolare, il sistema contributivo, così come oggi predisposto, cioè consentendo di andare in pensione a 57 anni ai dipendenti e a 58 anni agli autonomi, purchè abbiano maturato 35 anni di contributi, calcolando la propria pensione finale con metodo contributivo, verrebbe allargato anche agli uomini. Non solo donne, quindi. Questo sistema consentirebbe sì un’uscita anticipata dal lavoro, ma al contempo un assegno ridotto poichè non più calcolato con metodo retributivo.