“Ci risulta sia arrivata una lettera di Etihad che pone alcune condizioni alle quali gli azionisti di Alitalia devono rispondere”. È quanto affermato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, nel corso del question time al Senato. “Sarà compito del governo verificare i contenuti di questi accordi, per quanto riguarda le competenze dell’esecutivo, a cominciare dal piano industriale e dall’occupazione. Noi non andiamo dietro alle indiscrezioni”.
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In questo modo il ministro cerca di mettere a tacere le indiscrezioni in merito alla questione che la compagnia emiratine si potesse ritirare dall’accordo, gettando nella confusione Alitalia. Le ricostruzioni hanno fatto emergere il fatto che il cda di Etihad aveva sì dato il proprio via libera alla lettera d’intenti, anche se con riserva ma, poi, ci sarebbe stata una frenata da parte dell’emiro Mohammed Bin Zayed Al Nahyan. La partenza della lettera sembra favorire l’interpretazione di chi vedeva un disimpegno della compagnia di Abu Dhabi come una strategia mirata a ottenere il massimo possibile dalla trattativa.
Lupi ha invitato alla prudenza sulle inquietudini sul futuro di Malpensa, alzate dal governatore della Lombardia, Maroni, che ha avvertito dure risposte al possibile disimpegno dallo scalo varesino: “Aspettiamo a giudicare” qualora l’accordo dovesse andare avanti.
Il ministro ha rammentato che l’amministratore delegato di Etihad ha incontrato il premier Renzi, e lui stesso, e nella premessa delle “linee generali del piano industriale” non c’erano “penalizzazioni” né su Malpensa né sul sistema aeroportuale. “Noi potremo esprimerci solo dopo che l’accordo tra due aziende private dovesse avvenire”, ha detto Lupi.