Febbraio non è stato un mese positivo dal punto di vista dei segnali di ripresa per l’Europa.
Rispetto a gennaio, nell’Eurozona il volume delle vendite al dettaglio sono calate dello 0,2%. Nel primo mese del 2015 erano aumentate dello 0,9%. Nella Unione europea ampliata, invece, sono risultate stabili mentre a gennaio erano in aumento. In confronto a febbraio 2014, tuttavia, si rileva un aumenta del 3% nella zona euro e del 3,6% nella Ue. Lo rileva Eurostat.
A scendere sono state soprattutto le vendite di alimentari, bevande e tabacco che sono diminuite dello 0,8% in confronto a gennaio, quelle di carburanti per auto sono scese dello 0,4% mentre le vendite nel settore non alimentare sono aumentate dello 0,1%. Nella Ue -0,5% settore alimentari, bevande e tabacco, +0,3% nei settori non alimentare e carburanti per auto.
In confronto a un anno prima nella zona euro le vendite al dettaglio sono aumentate del 4,3% nel settore non alimentare, del 4,2% nel settore dei carburanti per auto, dell’1% per alimentari, bevande e tabacco. Nella Ue sono aumentate del 5,5% le vendite di carburanti per auto, del 4,9% le vendite nel settore alimentare e dell’1,5% nel settore alilmentare, bevande e tabacco.
Il calo maggiore del commercio si è registrato in Portogallo (-1,2%) e Spagna (-1,7%), mentre crescono Lettonia (+1,2%), Malta e Slovenia (+1,1%) e Lituania (+1%). Il dato per l’Italia non è disponibile.
Non si tratta dunque di segnali rassicuranti. Le vendite al dettaglio, oltretutto, sono un indice da tenere altamente in considerazione quando si parla di economia europea. Ma c’è una magra consolazione.
Il dato rispetto al 2014, infatti, resta positivo. A dimostrazione che la ripresa è debole e non uniforme, ma costante. Male Portogallo e Spagna. Soffrono soprattutto gli alimentari.