Una stagione di transazione, acquisizioni, lunghe ed estenuanti trattative è servita a migliorare notevolmente gli aspetti patrimoniali. Ad oggi, si puo’ parlare di un vero e proprio Effetto PartnerRe sui conti di Exor.
Nello specifico, la holding di proprietà della famiglia Agnelli ha mandato in archivio il primo trimestre 2016 con un utile consolidato in netta crescita. E’ arrivato a 201,1 milioni, partendo dai 40,6 milioni del primo trimestre dello scorso anno.
La variazione positiva di 160,5 milioni proviene dall’incremento del risultato delle partecipate per 157,9 milioni, di cui 47,1 milioni arrivano dal primo consolidamento di PartnerRe, dai dividendi incassati da PartnerRe prima dell’acquisizione per 16,1 milioni e dalle plusvalenze sulle cessioni di partecipazioni per 25 milioni.
Il tutto parzialmente è compensato dall’aumento degli oneri finanziari netti sull’indebitamento per 14,7 milioni e degli oneri non ricorrenti connessi all’acquisizione di PartnerRe per 33,5 milioni. Inoltre al 31 marzo il net asset value si è attestato sui 12.389 milioni di dollari, sottolineando un calo di 966 milioni (-7,2%) in confronto al dato di 13.355 milioni di fine 2015.
A ciò si aggiunga che il saldo della posizione finanziaria netta consolidata del Sistema Holdings è risultato negativo per 4.218,2 milioni; in altri termini ha mostrato una variazione negativa di 5.555 milioni rispetto al saldo positivo di 1.336,8 milioni di fine 2015 per l’esborso sostenuto per l’acquisizione di PartnerRe per 5.415,5 milioni.
A livello consolidato l’intero esercizio 2016 dovrebbe evidenziare “risultati economici positivi che, peraltro, dipenderanno in larga misura dall’andamento delle principali società partecipate”, come ha dichiarato in una nota la holding. Dopo i conti a Piazza Affari il titolo Exor è sceso dello 0,50% a quota 31,74 euro. La holding degli Agnelli staccherà un dividendo pari a 0,35 euro per azione il prossimo 20 giugno, lo stesso ammontare distribuito lo scorso anno a valere sull’esercizio 2014.