Famiglie: Confcommercio auspica una riforma fiscale

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 Confcommercio auspica la riforma fiscale. Quella presentata dall’ente per descrivere il Paese è un’immagine triste. Famiglie povere, potere d’acquisto in calo, consumi in perdita. C’è da dire che la legge di stabilità contempla più entrate da quest’anno al 2016, per quasi 5 miliardi di euro. Ma l’ufficio studi dell’ente non risparmia la triste realtà. Il Paese, soprattutto a livello dei nuclei familiari, è in ginocchio.

Una delle cause principali di questo continuo impoverimento è dato dal fisco. A fronte di un calo drammatico dei consumi (-2,4% nel periodo 2008-2009 e -4,2% nel 2012) le tasse infatti continuano a registrare un incremento in maniera incompatibile con le esigenze della crescita.

Lo studio evidenzia che con l’ultima Legge di Stabilita’ è aumentato complessivamente a più di 4,6 miliardi, in confronto agli 1,6 miliardi di euro iniziali, l’aumento di imposizione fiscale a carico degli italiani nel periodo 2014-2016. Solo per il 2014 lo Stato prevede di intascare 2,1 miliardi di euro in piu’ con un incremento del 120%.

La pressione fiscale è ormai ai limiti della sopportabilità ed i dati inerenti all’impoverimento e ai consumi delle famiglie sono sempre in agguato per dimostrarlo: nel 2012 la ricchezza pro capite (include sia gli strumenti finanziari che gli immobili al netto dei debiti NdR) e’ tornata ai livelli del 2002, negli ultimi sei anni il reddito disponibile pro capite si è ridotto del 13% riportando il Bel Paese, al netto dell’inflazione, alla seconda meta’ degli anni Ottanta.

Intanto, è opportuno evidenziare i cambiamenti strutturali della società italiana. societa’ italiana.Le famiglie monocomponenti, con anziani soli, sono cresciute dal 5% del 1977 al 15,1% del 2012 mentre le coppie con figli sono meno del 40% (erano il 53% nel 1977 e oltre il 44% 14 anni fa).

 

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