La riforma del lavoro si può dire conclusa e adesso parte la fase 2 che consiste nel monitoraggio e nella verifica delle modifiche e delle normative introdotte al fine da correggere i provvedimenti e le regole che risultano inefficaci. Ecco il commento di Poletti.
Il Governo ha approvato in Consiglio dei Ministri gli ultimi decreti attuativi del Jobs Act che riguardano ammortizzatori sociali, politiche attive, semplificazioni e ispezioni. Così si può dire che sia stata completata la Riforma del Lavoro considerata da Poletti un risultato importante del Governo.
> Pronti gli ultimi decreti del Jobs Act
Una riforma che va di pari passo con l’aumento dei contratti a tempo indeterminato che non è una chimera ma un risultato assodato e raccolto anche nelle statistiche dell’ISTAT. Questo vuol dire che adesso si passa alla fase 2 della Riforma del Lavoro, quella in cui tutte le misure previste saranno monitorate e sottoposte a verifica, così da correggere i provvedimenti inefficaci.
Una novità interessante nella riforma del lavoro riguarda le attività ispettive: che sono state unificate nel nuovo ispettorato generale lavoro dove confluiscono le competenze prima distribuite fra tre diversi enti, vale a dire ispettorato, INPS e INAIL. È previsto il coordinamento con le ASL allo scopo di migliorare le performance delle ispezioni, semplificando al contempo la vita delle imprese.
Interessante anche la novità introdotta e poi chiarita rispetto ai controlli a distanza che adesso rispettano i paletti definiti dalla legge sulla privacy: è stato riscritto l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori per adeguare la disciplina all’evoluzione tecnologica, prevedendo norme specifiche per telefoni e tablet.