Ferragamo, giudizi positivi da Goldman Sachs e Credit Suisse

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Non è un buon momento per quanto riguarda la domanda di beni di lusso in Cina e, anche senza contare i suoi problemi di Borsa, la tendenza comincia a far paura alle società del comparto (insieme ad altre considerazioni legate all’area euro e alla politica dei prezzi globali).

A confermarlo è un rapporto di Goldman Sachs, che sottolinea come questi i titoli abbiano mediamente ceduto il 10% durante gli ultimi tre mesi. Non solo: secondo gli analisti, si sta assistendo ad una forte divaricazione tra l’andamento delle vendite nei negozi (+5-6% da inizio anno ad oggi) e quelle generate dall’e-commerce in Cina (+40%).

Di conseguenza, gli analisti hanno diminuito e stime di crescita del fatturato tra lo 0,5 e l’1,5% per il periodo 2015-2017. Più drastico il taglio delle stime per l’Ebit, ridotto del 2-5% per lo stesso periodo.

Tuttavia Goldman Sachs distingue in modo molto netto tra i vari titoli del lusso, preferendo le società esposte a temi strutturali quali il digitale, il lusso accessibile, lo shopping legato ai viaggi, gli alti fossati competitivi. Tradotto in singoli titoli, bene Burberry, Richemont e Ferragamo: per la maison fiorentina gli analisti di Gs hanno fissato un target price di 35,10 euro, confermando il giudizio di “buy”. Rivisto al rialzo anche il prezzo obiettivo di Moncler (da 18,7 a 20,7 euro) mentre il report consiglia cautela su Hugo Boss, Kering e Prada: su quest’ultima, che ha un giudizio di “neutral”, il target price è stato portato da 40,5 a 38,8.

Ma Ferragamo oggi ha incassato anche un altro report positivo. Si tratta del parere di Credit Suisse, che reputa il titolo un’opportunità di acquisto dopo gli storni degli ultimi tempi (ed ha alzato la raccomandazione a Outperform, con un target price di 28 euro). I punti di forza di Ferragamo sono il modello di business con una crescita bilanciata tra prezzo e volume, una buona visibilità degli utili durante il 2016 (mentre gli analisti vedono possibili revisioni al ribasso per gli altri titoli del settore sotto copertura) e, non da ultimo, il fatto che nelle ultime due settimane ha perso il 14% rispetto ad un calo del 6% del settore lusso e dell’8% del mercato azionario italiano.

 

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