La Ferrari debutta oggi a Wall Street, avviando le contrattazioni sotto la sigla “RACE”, con una leggera differita rispetto al resto dell’indice.
L’occasione è di quelle speciali e a suonare la campanella che dà l’avvio alla seduta della Borsa di New York ci sono i vertici del gruppo Fiat Chrysler, dal presidente John Elkann all’amministratore delegato Sergio Marchionne. Il titolo Ferrari è stato prezzato a 52 dollari alla vigilia delle contrattazioni ufficiali, per una valorizzazione complessiva poco sotto 10 miliardi. All’avvio degli scambi, però, ha letteralmente messo il turbo per aprire a 60 dollari, con un rialzo vicino al 15%. Dopo un iniziale recupero, il titolo Fca è tornato in terreno negativo dopo il debutto di Maranello, mentre è stabile la holding degli Agnelli, Exor.
Prima della cerimonia inaugurale da un palco ‘in rosso’ per l’occasione, il manager italo-canadese ha detto che Ferrari “ha un grande potenziale non ancora esplorato”, motivo per cui è possibile guardare al futuro con ottimismo. Ai microfoni di Cnbc, dal ‘floor’ della Borsa di New York, ha detto: “Il mondo è un posto grande”, anticipando vendite positive per il Cavallino.
Quanto a Ferrari, prima dell’ufficializzazione del prezzo, che era al massimo della forchetta inizialmente indicata, si erano diffuse indiscrezioni di un possibile posizionamento a 53 dollari, tuttavia poi la casa di Maranello, nonostante il boom degli ordini, avrebbe preferito mantenersi prudente.
Fca offre sul mercato 17,18 milioni di titoli Ferrari, che portano la raccolta con la quotazione a 893,36 milioni di dollari. A questi si aggiunge l’opzione per le banche di acquistare ulteriori 1,17 milioni di titoli, che fanno salire le azioni in vendita a 18,8 milioni, con una valutazione complessiva della società che sfiora i 10 miliardi di dollari. Fra i papabili investitori anche l’ex numero uno di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. “Dovrebbero regalarmele”, ha detto con una battuta il presidente di Alitalia durante un evento della compagnia aerea a chi gli chiedeva se avesse acquistato azioni Ferrari. Poi ha precisato: “Le compro perché ci credo, e per motivi affettivi”.