Gli esperti di Mediobanca Securities hanno trovato un potenziale di sviluppo per la controllata di lusso del gruppo Fca, la Ferrari, sulla falsa riga dell’annuncio riportato da Automotive News, stando al quale Aston Martin porterà sul mercato, entro due anni, una versione all-electric della sua Rapide a quattro porte capace di sprigionare una potenza di circa 800 cavalli.
La versione all-electric della Rapide potrebbe costare tra i 200 e i 250 mila dollari (il prezzo della versione a benzina parte dai 205 mila dollari), come dichiarato dall’ad della società, Palmer, che ha però rifiutato di essere specifico circa il prezzo della vettura.
La new entry della casa automobilistica britannica utilizzerà batterie provenienti da un “fornitore stabilito”, come LG o Samsung, sicuramente non Panasonic, non avrà componenti condivisi con alcuna Mercedes, che possiede il 5% di Aston Martin e sta attualmente sviluppando motori in collaborazione con Aston, e sarà prodotta in un numero limitato di esemplari: circa un centinaio l’anno.
Dopo la Rapide all-electric, Aston Martin prevede anche il lancio, ma non prima della fine del decennio, di una Dbx, anch’essa all-electric, che verrà utilizzata per allargare la base della clientela, in particolare in mercati come la Cina e la Russia, così come hanno in programma anche Bentley, Lamborghini e Rolls-Royce. Perchè questo dovrebbe interessare Fca e la controllata Ferrari?
Come fanno notare gli analisti di Mediobanca, si sta assistendo a una ritrovata enfasi riguardo alle auto elettriche grazie a due fattori chiave. Il primo è sintetizzato dalle parole dell’ad di Aston Martin, Palmer, “se si vuole continuare a fare motori V-12, allora si deve fare qualcosa all’estremo opposto dello spettro”.