Fiat saluta Piazza Affari. Lo fa dopo centoundici anni. Oggi è stato l’ultimo giorno per il Lingotto, che contempla la ricognizione sotto il nome di Fca in rappresentanza dell’intesa che la società ha siglato con il marchio Chrysler. Il nuovo debutto avverrà sempre a Milano e sul New York Stock Exchange a partire dal prossimo 13 ottobre 2014.
Sono giorni molto importanti per l’azienda automobilistica torinese, che di ‘italiano’ ha ormai ben poco. Giorni cruciali, a cominciare dalla propria sede legale, che non sarà più a Torino ma in Olanda. C’è anche un nuovo quartier generale finanziario, locato a Londra.
Sono inoltre giorni difficili per via delle grane legali connesse all’inchiesta della commissione Ue per i presunti aiuti di Stato che l’azienda avrebbe ricevuto in Lussemburgo nell’ottica del tax ruling. Da Torino si difendono, affermando che il prestigioso brand non avrebbe ricevuto agevolazioni tali da ostacolare il business dei competitor. Nello specifico, le aziende sono rivolte ad FFT.
Nel mirino dell’azienda, in un vortice di affari significativi, ci sono nuovi investimenti per un totale di 50 milioni di euro al fine di lanciare nuovi modelli e rilanciare il brand Alfa Romeo. Si fa strada anche l’ipotesi di nuovi accordi su base euroepa, fusioni che porterebbero al potenziamento dell’azienda. I vertici del gruppo, tuttavia, non vogliono vendere.
Al massimo si può parlare di diluizione, come ha dichiarato John Elkann a Bloomberg. Il numero uno di Exor è stato chiaro: la famiglia Agnelli ha in mente nuovi alleati per potenziare la società, anche dopo i recenti ‘no’ incassati da Renault e Peugeot. Gli ultimi giorni sul listino milanese, complice il clima generale, non sono stati positivi per Fiat. Oggi il titolo ha fatto segnare un ribasso che supera l’1%, sulla scia di quanto sta succedendo in termini generali.