Diminuire la velocità con cui i dipendenti entrano ed escono dal gruppo è l’obiettivo? Si. Per raggiungerlo Fiat finanzia l’università ai lavoratori provenienti dai concessionari americani.
Lunedì il Lingotto ha annunciato l’intenzione di pagare gli studi universitari ai circa 118mila dipendenti dei suoi concessionari negli Stati Uniti: potranno accedere ai programi della Strayer University seguendo le lezioni online o presso uno dei 40 campus del college che ha sede in Virginia. Certo si tratta di una scuola “per profit”, ma un rapporto pubblicato dal Senato Usa nel 2012 promuove a pieni voti l’istituzione.
Insomma a pochi mesi dal debutto a Wall Street, Fca diventa sempre più americana: anche nei modi e nelle relazioni con i dipendenti. E con questa operazione il gruppo spera di riuscire ad attrarre – e soprattutto trattenere – i migliori talenti del settore, visto che il turnover arriva fino al 60% annuo della forza lavoro: in sostanza ogni sei mesi un dipendente cambio posto di lavoro. E una permanenza così ridotto – dicono i manager americani del gruppo – non permette di crearsi una base di clienti, maturando la giusta esperienza. Con il generale aumento delle tasse universitarie, Fca si augura di poter mantenere i dipendenti per almeno tre o quattro anni.
I dipendenti avranno pertanto il totale accesso a un benefit che copre il 100% delle tasse: al momento non è trapelata nessuna indiscrezione sul costo dell’operazione per quanto concerne le casse del gruppo, ma un diploma a Strayer costa circa 42mila dollari. Il programma di Fca ricalca quello di Starbucks che, però, chiede ai propri dipendenti di anticipare i soldi che poi verranno rimborsati.