Le stime di crescita e di guadagno per il 2013 di FIAT Industrial sono state riviste al ribasso. La revisione al ribasso degli obiettivi per l’anno in corso ha influito in modo determinante sui listini dove si è assistito al crollo del titolo FIAT in borsa fino alla sospensione delle contrattazioni.
►L’epopea del titolo e dell’azienda Fiat
L’unica cosa che ha tenuto svegli gli investitori è stato il risultato oltre le stime portato a casa da CNH. Sul versante opposto troviamo invece l’IVECO che fa registrare una perdita operativa per 9 milioni di euro. Insomma la crisi torna alla carica, ma in realtà possiamo dire che la crisi non ha mai abbandonato il settore automobilistico, specie se ci si riferisce all’Italia.
►Marchionne e lo stipendio nel periodo di crisi
Per il 2013 di FIAT Industrial i nuovi dati sono i seguenti: la crescita dei ricavi passa dal 5 per cento al 3-4 per cento. Poi il margine della gestione ordinaria dall’essere considerato tra l’8,3 e l’8,5 per cento, adesso è ridotto ad un range tra il 7,5 e l’8,3 per cento. Infine l’indebitamente netto industriale passa da 1,1-1,4 miliardi di euro a 1,4-1,6 miliardi di euro.
La società automobilistica, infatti, ha chiuso il primo trimestre molto al di sotto delle aspettative, visto che non è riuscita a raggiungere gli obiettivi fissati dagli analisti. Questo non ha impedito a Sergio Marchionne di aumentare il suo reddito.