La Ue vuole essere perfettamente al corrente dei finanziamenti ricevuti da Volkswagen, finita nel mirino degli inquirenti con il Dieselgate sulla manipolazione delle emissioni di NOX e CO2.
L’Ufficio europeo per la lotta antifrode Olaf ha avviato un’indagine nei confronti della casa di Wolfsburg, secondo quanto riferisce la Sueddeutsche Zeitung nell’edizione di questa mattina, citando una conferma da parte di una portavoce dell’ufficio europeo che però non ha voluto fornire ulteriori dettagli sull’indagine. Il quotidiano di Monaco aggiunge, sulla base di informazioni raccolte in ambienti Ue, che le verifiche riguarderebbero ipotesi di utilizzo per scopi diversi dei finanziamenti della Bei destinati a ricerca e sviluppo dell’Ue.
Nel caso dei finanziamenti alla casa automobilistica di Wolfsburg si tratta di crediti ricevuti dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Sempre secondo quanto riferito dalla Sz, la Bei ha dal 1990 accordato a Volkswagen 4,6 miliardi di euro a tassi agevolati, tra gli altri scopi anche per il finanziamento allo sviluppo di motori ecologici. Il quotidiano commenta che con l’indagine di Olaf la Commissione europea aumenta le pressioni su Volkswagen: “Olaf avvisa che le verifiche non significano che Vw abbia realmente ingannato”, scrive la Sz, “ma il segnale da Bruxelles è chiaro, l’azienda deve fare di tutto per chiarire completamente lo scandalo delle manipolazioni ai motori diesel e le sue conseguenze”.
Nel frattempo la casa di Wolfsburg ha annunciato che gli interventi sui veicoli del gruppo Volkswagen coinvolti nello scandalo sulle alterazioni ai gas di scarico inizieranno a fine gennaio. Il piano di interventi è stato appena approvato dalle autorità di vigilanza della Germania. Sui propulsori diesel da 1,2 e 1,6 litri, della classe EA189, sarà sufficiente una modifica al software che richiede circa mezz’ora. Sui propulsori da 1,6 litri è necessario anche una sostituzione di componenti che comporta un intervento di un’ora totale. Precedentemente Volkswagen aveva riferito che i veicoli coinvolti nel mondo sono circa 11 milioni.