Fincantieri comunica i risultati definitivi dell’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione delle proprie azioni ordinarie finalizzata alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di Borsa Italiana.
Si ricorda che i Proponenti, sentiti i Coordinatori dell’Offerta Globale, in considerazione della quantità complessiva di richieste pervenute nell’ambito dell’Offerta al Pubblico Indistinto in Italia e del Collocamento Istituzionale internazionale, hanno deliberato di non collocare integralmente le Azioni oggetto dell’Offerta Globale, determinando pertanto la riduzione del numero delle Azioni collocate nell’ambito dell’Offerta Globale a complessive n. 450.000.000 Azioni rispetto alle complessive massime 703.980.000 Azioni inizialmente oggetto dell’Offerta Globale medesima e procedendo a tal fine dapprima all a riduzione del numero di Azioni offerte dall’Azionista Venditore, pari a 103.980.000 Azioni, e solo successivamente di quelle rivenienti dall’Aumento di Capitale, per un ammontare pari a 150.000.000 Azioni spiega Fta Online. Nell’ambito dell’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione sono pervenute richieste per complessive 578.475.809 Azioni e sono state assegnate 500.000.000 Azioni a 55.200 richiedenti. Si ricorda che, sulla base del Prezzo di Offerta di Euro 0,78 per azione, la capitalizzazione di borsa della Società è di circa 1.320 milioni di Euro.L’inizio delle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario è stato fissato con provvedimento di Borsa Italiana per la data odierna, giovedì 3 luglio 2014.
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La Fincantieri si quoterà in Borsa con una quota di minoranza, ma vicina al 50%, e un aumento di capitale fino a 600 milioni di euro. Il gruppo, tra i colossi mondiali nella costruzione di navi (20 mila dipendenti, 3,8 miliardi di ricavi), non ha emesso alcun comunicato. Ma il tutto è formalmente avviato in quanto il 16 aprile Vincenzo Petrone, presidente del gruppo cantieristico posseduto dallo Stato attraverso Cassa depositi e prestiti (Cdp), ha firmato una convocazione di assemblea ordinaria e straordinaria pubblicata poi sulla Gazzetta ufficiale di sabato 19. Passaggio obbligato: il restante dal 99,36 % in mano pubblica è infatti suddiviso tra alcune decine di piccolissimi soci italiani più Citibank.