La tv svizzera di Zurigo ha diffuso negli ultimi giorni una notizia piuttosto sorprendente. Una inchiesta ha infatti rivelato che in una delle numerose fondazioni elvetiche giacciono da molti anni in attesa di rivendicazione numerosi fondi pensione, che dovrebbero appartenere, almeno per la metà, anche a lavoratori italiani.
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Negli anni, cioè, migliaia di lavoratori hanno versato contributi di tipo previdenziale mentre si trovavano a lavorare in Svizzera ma non li hanno più rivendicati. Questi contribuiti sono stati versati dagli enti pensionistici che li gestivano in una Fondazione creata appositamente che ad oggi può vantare un piccolo tesoro di sei miliardi e trecento milioni di franchi, il quale, tradotto in euro ammonta a 5 miliardi e 100 milioni.
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I rappresentati della Fondazione hanno quindi fatto sapere che i legittimi proprietari di questi fondi pensione potrebbero essere più di un milione, titolari di oltre 855 mila conti in cui sono state suddivise le diverse somme. Molti di questi titolari, inoltre, dovrebbero essere individuati in lavoratori italiani che hanno lavorato in Svizzera per alcuni anni e che sono poi tornati nel loro paese di origine, oppure in immigrati di altre nazioni, o ancora in donne che hanno poi interrotto la carriera lavorativa.
Il vero problema che i rappresentati della Fondazione svizzera si trovano oggi ad affrontare è quello di rintracciare i legittimi proprietari dei fondi pensione, che a distanza di anni hanno cambiato indirizzi e racapiti e non sono quindi ancora stati contattati.
Inoltre anche l’esistenza di leggi sulla tutela della privacy rendono ancora più lento e difficile il lavoro.