Aasim Husain, del Dipartimento europeo del Fondo Monetario Internazionale ha specificato che i tagli alla spesa e alle tasse in Italia devono essere permanenti e non una tantum. «Accogliamo con favore l’enfasi» sulla riforma del mercato del lavoro, a un primo esame «rapido» il Def sembra positivo, con il riequilibrio dei conti che è «essenziale» per la crescita.
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Segni positivi, ha aggiunto, arrivano anche dal mercato del lavoro. Ma Husain del Fondo Monetario Internazionale vuole di più: le ultime misure fatte dal governo di Matteo Renzi sono «un buon passo di inizio, ma un passo ancora più lungo sarebbe benvenuto». Reza Moghadam, direttore del dipartimento europeo del Fondo, ha avvertito che in primavera il Fondo farà un’analisi approfondita degli sviluppi in Italia.
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Meno positivo è l’Ocse. Il fisco in Italia pesa meno per la famiglia monoreddito con due figli, con un cuneo in calo di 0,5 punti al 38,2%, che rimane il quinto più alto dell’area. La crescita della pressione fiscale sui lavoratori single deriva completamente dalla tassa sui redditi (+0,1%) che giunge al 16,3% del cuneo. Dallo studio emerge che il salario lordo medio in Italia è di 29.704 euro, in calo dello 0,1% in termini reali.
Duro l’attacco del Codacons. «Il fatto che olandesi, belgi, tedeschi e austriaci abbiano tutti salari sopra 40 mila euro dovrebbe far riflettere. Negli altri Paesi dell’Eurozona, dopo l’arrivo dell’euro, è stata salvaguardata la capacità di spesa delle famiglie, in Italia i salari sono rimasti al palo, mentre il costo della vita, le tariffe locali e le tasse raddoppiavano».