Già dalla mattinata di oggi si potranno trovare diverse analisi e studi, all’apparenza anche autorevoli, che indicano che il dollaro ha fatto registrare dei guadagni contro diverse valute (un basket, come di solito lo si definisce) a causa di dati sulle nuove vendite di case che, inaspettatamente hanno battuto qualsiasi previsione (-3.4%) ed hanno fatto segnare un aumento del 9.6% su base mensile (gennaio rispetto a dicembre, dove si era toccato un -3.8% rispetto al precedente di novembre). Secondo il parere di Matteo Paganini di Daily Fx questo è sbagliato. Il motivo per cui il dollaro è salito non è, a nostro parere, questo. E per capirlo, o meglio, per saperlo, basta essere presenti sul mercato e non affidarsi ad uno sguardo sommario ai grafici e ai dati macroeconomici rilasciati prima di scrivere un pezzo che gli investitori ed i trader leggono, presumibilmente con attenzione.
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Il biglietto verde ha infatti cominciato a salire nel momento in cui le borse americane hanno tentato delle prese di profitto che hanno portato alla formazione di movimenti importanti a ribasso, non in grado però di battere gli acquirenti che hanno difeso i supporti di breve periodo posti in area 1,840.00 (per quanto riguarda il nostro benchmark di riferimento, lo S&P500), riportando i prezzi sopra 1,850.00 per poi tornare sui supporti e risalire ancora, per consolidare fino al momento in cui scriviamo.
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Azionario molto nervoso, che sta comunque mostrando forza in grado di contrastare le desiderate prese di profitto da parte di chi vuole consolidare i guadagni derivanti dall’ultima salita, dopo che il famoso livello di 1,730.00 che monitoravamo con attenzione ha tenuto, e dollaro americano che ha mostrato chiaramente di aver rispolverato il suo status di valuta rifugio.