La volatilità che ha caratterizzato le scorse settimane e che ha subito una battuta d’arresto durante la scorsa, potrebbe tornare veemente in relazione al rilascio di importanti dati che si articoleranno da oggi fino a venerdì. La sterlina britannica sarà la sorvegliata speciale: si parte oggi con l’Inflazione del Regno Unito che su base annuale è stimata in leggero calo al 1,5% rispetto al dato precedente di 1,6%. Difficile ritenere che il dato di per sé possa essere prezzato in rapporto alle future manovre di politica monetaria della Bank of England, la quale comunque continua a mantenere una certa dose di ambiguità circa le sue intenzioni su eventuali rialzi del tasso di interesse di riferimento.
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Ma una reazione volatile di breve da parte della divisa britannica appare più che lecita, laddove è comunque la questione dei venti secessionisti scozzesi quella che viene riflessa sul prezzo e che lo guiderà fino all’ apertura del mercato della settimana prossima. Alle 11 vi sarà poi lo ZEW tedesco che pure, secondo il report di FXMC, potrà essere di media rilevanza in un contesto più ampio nel quale il cambio Eurodollaro andrà a muoversi in maniera considerevole per ciò che riguarderà il biglietto verde più che la moneta unica da qui a prossimi giorni. Questa notte vi sono state le Minute della Reserve Bank of Australia, la quale ha reiterato i contenuti che ormai ben conosciamo in relazione al dollaro australiano che resta sopravvalutato rispetto al suo valore fondamentale nel rapporto contro il dollaro americano, alla politica dei tassi di interesse che resterà stabile ad un mercato del lavoro che permane ancora abbastanza congestionato. Per cui, per quanto concerne l’Aud non sono cambiati i temi che lo guidano ed il focus tecnico può permetterci di sfruttarne ancora la debolezza relativa.