Nel forex i riflettori sono sempre puntati sulla grivnia ucraina (UAH) e sul rublo russo (RUB). La grivnia, dopo una partenza debole, ha recuperato un po’di terreno. Il cambio tra il dollaro statunitense e la grivnia si attesta appena al di sotto di 12. Ricordiamo che la grivnia si è deprezzata del 50% rispetto al biglietto verde. Continua invece la debolezza del rublo russo che oggi ha toccato nuovi massimi delle 4 settimane a 36,43, spiega Filippo A. Diodovich Market Strategist IG. La situazione è diventata sempre più critica nelle regioni orientali dell’Ucraina dove i lealisti del Governo di Kiev si stanno scontrando con i gruppi paramilitari filo-russi (attacco anti-terrorismo da parte delle truppe ucraine contro i filorussi nelle regioni a nord di Donetsk).
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Dal punto di vista tecnico il cross EUR/USD ha messo pressione ai supporti di breve periodo compresi tra 1,38 (area di transito della media mobile a 50 giorni) e 1,3790 (50% del ritracciamento di Fibonacci dell’ascesa dai bottom di aprile). Il cedimento di tali sostegni potrebbe far vacillare le aspettative di crescita, gettando le basi per una possibile flessione verso 1,3675 (primo target a 1,3760). Rialzi sopra 1,3865 aprirebbero le porte a un possibile ritorno a 1,3906, livello da oltrepassare per poter ambire a raggiungere i target situati a 1,3967.
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Ennesimo balzo nel forex del cambio tra dollaro statunitense e rublo russo. Dal punto di vista tecnico il superamento della resistenza a 36,35, ultimo dei ritracciamenti di Fibonacci della discesa mostrata da metà marzo a inizio aprile, ha inviato concreti segnali positivi, creando i presupposti per un allungo in direzione degli obiettivi a 36,75 e 37,04. Tali prospettive grafiche incomincerebbero a vacillare con il cedimento del supporto dinamico a 35,95 (SMA a 50 giorni), condizione che potrebbe introdurre una discesa verso 35,50 e 35,18.