Continua a tenere banco il tema delle forniture di gas dalla Russia all’Italia, in riferimento ad alcuni aggiornamenti che arrivano in queste ore con le ultime mosse di Putin. Il presidente russo chiede agli acquirenti stranieri di pagare il gas russo in rubli a partire da ieri, altrimenti verranno tagliate le forniture. Una mossa rifiutata dalle capitali europee e che secondo la Germania equivale a un “ricatto”.
Cosa sappiamo sulle forniture di gas dalla Russia all’Italia
Il decreto di Putin giovedì lascia l’Europa di fronte alla prospettiva di perdere più di un terzo della sua fornitura di gas. La Germania, la più dipendente dalla Russia, ha già attivato un piano di emergenza che potrebbe portare al razionamento della più grande economia europea.
Le esportazioni di energia sono la leva più potente di Putin mentre cerca di contrattaccare contro le radicali sanzioni occidentali imposte a banche, società, uomini d’affari e soci del Cremlino russi in risposta all’invasione russa dell’Ucraina. Mosca definisce la sua azione in Ucraina una “operazione militare speciale”.
Putin ha detto che gli acquirenti di gas russo “devono aprire conti in rubli nelle banche russe. È da questi conti che verranno effettuati i pagamenti per il gas consegnato a partire da domani”, ovvero il 1 aprile.
“Se tali pagamenti non vengono effettuati, lo considereremo un inadempimento da parte degli acquirenti, con tutte le conseguenze che ne conseguono. Nessuno ci vende nulla gratuitamente e non faremo nemmeno beneficenza, ovvero i contratti esistenti saranno fermato”, ha detto in un commento televisivo.
Non è stato subito chiaro se nella pratica ci potesse essere un modo per le imprese estere di continuare a pagare senza utilizzare i rubli, cosa che l’Unione Europea e il G7 hanno escluso.
L’Italia ha dichiarato di essere in contatto con i suoi partner europei per dare una risposta ferma alla Russia, aggiungendo le proprie riserve di gas consentirebbe all’attività economica di continuare anche in caso di interruzioni. Di sicuro con le forniture di gas stiamo vivendo un momento molto delicato.
Nel frattempo, le società energetiche tedesche hanno affermato di essere in stretto dialogo con Berlino su come rispondere a possibili interruzioni dell’approvvigionamento e redigere una tabella di marcia su cosa fare se la Russia dovesse fermare le esportazioni di gas. Staremo a vedere come evolveranno le cose nei prossimi giorni, ma di sicuro la questione delle forniture di gas rappresenta un tema di primaria importanza per l’Europa adesso.