Ci troviamo di fronte a mercati che hanno mostrato durante gli ultimi giorni dei segnali importanti di decorrelazione sia intermarket che intramarket, il tutto dopo che come sappiamo e ripetuto diverse volte, la BCE è andata a creare delle aspettative di interventismo durante la prossima riunione del 5 giugno, aspettative in grado di produrre effetti sui prezzi dell’euro, andato a correggere in maniera importante contro il dollaro americano.
Quest’ultimo, per concentrarci su quello che rimane ancora la valuta di riferimento dell’intero sistema mondiale, non abbiamo assistito a movimenti all’unisono contro sterlina, euro, yen e dollaro australiano, il che ci conferma come il mercato sembri veramente in attesa di qualche sviluppo o di qualche rumor in grado di catalizzare le idee degli investitori, che rimangono concentrate sul brevissimo periodo spiega Matteo Paganini di DailyFx. Le borse non hanno svelato nessun chiaro segnale a livello di risk off, seppur le correzioni, soprattutto a livello di indice italiano, siano state significative e non escludiamo che, data la mancanza di reattività a livello di relazione tra movimenti di mercato e dati macroeconomici pubblicati, i flussi rimangano orientati ad approfondimenti di questa direzionalità di breve periodo che potrebbe continuare ancora per qualche ora, prima di ravvedersi ed eventualmente tentare delle ripartenze visto che, parlando di medio periodo (per come lo intendiamo noi) non crediamo di essere pronti ad assistere a movimenti strutturali di ribasso.
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Il cross Euro dollaro si potrebbe giocare la stessa partita (di giovedì scorso), con l’area passante tra 1.3730 e 1.3750 che potrebbe rappresentare una buona zona all’interno della quale ipotizzare acquisti di dollaro americano (punti statici, media a 21 a 4 ore) tenendo conto che un ritorno sopra area 1.3765 potrebbe portare a tentativi di accelerazione verso 1.3800/15. In caso di tenuta delle resistenze è possibile valutare ritorni verso i minimi in area 1.3690 ed eventuali estensioni in area 1.3650, 10 pips inferiore ai livelli visti ieri. Così scrivevamo venerdì ed i primi target sono stati raggiunti dopo la tenuta delle resistenze. Ora ci troviamo ancora sotto a zone di resistenza, che continuano a passare tra 1.3730 e 50, con l’area di 1.3765 che continua ad essere quella a nostro parere da curare per pensare ad evoluzioni come quelle descritte qui sopra. Punti di potenziale target rimangono quelli visti.