Che il 2015 sia, realmente, l’anno della ripresa a livello europeo dal punto di vista economico? Non è ancora dato saperlo, ma pare che i presupposti ci siano tutti.
Sono infatti positivi anche i risultati concernenti le banche francesi, che durante il primo trimestre del 2015 hanno registrato un aumento della redditività e un calo del costo del rischio. Il Credit Agricole sa ha registrato utili in crescita del 2,6% (su basi comparabili) a 784 milioni, più di quanto avessero stimato gli analisti. “Registriamo buoni risultati in tutte le linee di business, confermando il trend positivo nel 2014”, ha detto l’amministratore delegato Jean-Paul Chifflet nel corso di una conference call. Nel periodo considerato il colosso francese ha ridotto del 19,2% il costo del rischio.
Molto positivo anche l’andamento della controllata italiana Cariparma, che ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 54 milioni, che salgono a oltre sessanta integrando nei conti la quota annua relativa al Fondo unico di risoluzione bancaria (una misura presa in anticipo rispetto a quanto chiesto dalla Bce a tutte le banche). Senza questa posta, l’utile sarebbe cresciuto dell’85% rispetto all’anno precedente. La banca guidata da Giampiero Maioli ha registrato un miglioramento della gestione operativa del 15% mentre il costo del rischio è sceso dell’8% e la raccolta totale si è attestata a 97 miliardi, in aumento del 3%.
Société Générale invece ha quintuplicato l’utile netto nel primo trimestre, a 868 milioni di euro contro i 169 dello stesso periodo del 2014, su cui aveva pesato la svalutazione di oltre 500 milioni del goodwill sulle attività di retail e servizi finanziari in Russia.