Il Redditometro dovrebbe essere attivo a partire dal mese di Marzo. E’ dunque opportuno ribadire il suo funzionamento: consumi e tenori di vita saranno confrontati in base alle fonti di reddito dichiarate senza fare riferimento a controlli patrimoniali e bancari incrociati. Per arrivare allo scopo sono state censite 100 voci di spesa, successivamente suddivise in due gruppi che verranno elettronicamente esaminati e sommati per ogni contribuente. Il primo deriva da spese fatte in Italia, dagli immobili, alle auto, ai movimenti di capitali, alle utenze, ai mutui, alla sanità privata alle ristrutturazioni. Il secondo è quello rilasciato dallo stesso contribuente: a partire dalla dichiarazione dei redditi dove avranno un peso sensibile le “deduzioni”, dai mutui alle assicurazioni alle ristrutturazioni.
► Redditometro franchigia al 20%
Per quanto riguarda invece i consumi correnti, come alimenti, abbigliamento o sport saranno utilizzati i dati dell’Istat: saranno, in ogni caso, pensati e presi in base al luogo e al tipo di famiglia presa in esame e attribuiti “figurativamente”. Inoltre verranno calcolati e tenuti in considerazione anche gli incrementi patrimoniali dell’anno e il risparmio dell’anno.
Tolleranza 20%
Il Redditometro contemplerà un margine di tolleranza del 20% tra reddito dichiarato e spese accertate oltre il quale il fisco chiederà al contribuente le spiegazioni del caso. C’è tuttavia da considerare un’ulteriore franchigia: qualora il discostamento del 20% dovesse essere inferiore ai 12mila euro l’anno, il controllo non verrà effettuato. L’extra bonus di mille euro funge, quindi, a correggere gli errori dovuti all’applicazione delle medie Istat.