La Commissione europea vuole approfondire nei minimi dettagli la fusione tra Wind e 3Italia e valutare se ci possono essere aumenti dei prezzi dannosi per i clienti a seguito dell’unione dei servizi in una joint venture.
La Commissione ha paura che l’operazione possa provocare un incremento dei prezzi e una diminuzione dell’offerta e dell’innovazione per gli utenti di telefonia mobile in Italia, si legge in una nota. La signora della Concorrenza, la commissaria Margrethe Vestager, ha dichiarato: “I servizi di telefonia mobile hanno sempre più peso nella nostra vita quotidiana. Non usiamo i telefonini solo per comunicare con amici e familiari, ma anche per leggere le notizie, fare acquisti online o controllare gli orari del treno. Dobbiamo accertarci che l’operazione proposta non comporti un aumento dei prezzi o un restringimento dell’offerta dei servizi mobili per i consumatori italiani”.
I termini dell’operazione sono stati ricapitolati dalla stessa Ue: “L’operazione prevede la fusione di Wind, controllata di VimpelCom, e di H3G, controllata di Hutchison, che sono rispettivamente il terzo e il quarto operatore sul mercato italiano per la fornitura di servizi di telecomunicazioni mobili al dettaglio. Con la concentrazione il numero di operatori di rete mobile in Italia passerebbe da quattro a tre, creando il più grande operatore mobile per numero di clienti, seguito da due operatori di rete mobile di portata analoga, ovvero Tim e Vodafone”.
La Commissione ha svolto pertanto una indagine preliminare e sollevato alcune preoccupazioni, ricordando che Wind e 3Italia sono concorrenti e dalla loro unione potrebbero eliminarsi due forze competitive importanti. Alla joint venture potrebbero mancare gli “incentivi a esercitare una pressione concorrenziale significativa sugli altri concorrenti, con un conseguente aumento dei prezzi e un calo degli investimenti nelle reti di telecomunicazioni mobili”.
In secondo luogo, si ridurrebbero gli operatori del mobile che ospitano i differenti operatori virtuali di rete mobile, sfruttando la rete fisica degli operatori quali gli stessi Wind e 3Italia. Infine, “la riduzione del numero di concorrenti in seguito alla concentrazione rischia di ridurre la pressione concorrenziale e di aumentare la probabilità” che gli operatori coordino il comportamento in modo da diminuire la concorrenza.