Durante la sua trasferta a Rüsselsheim, in Germania, Dan Akerson, presidente del gruppo General Motors, smentisce le voci su una possibile rottura con il gruppo Opel. E lo fa davanti a 5000 dipendenti dell’azienda, preoccupati per la possibilità, non proprio remota, dati le ultime vicissitudini del comparto automobilistico in Europa e nel resto del mondo, di perdere il posto di lavoro.
Non chiuderemo né molleremo perché siamo un’azienda globale e l’Europa resta indispensabile: abbiamo bisogno di un forte sviluppo prodotto, di centri design e di una rete di concessionari efficace e Opel ha tutte queste cose.
Queste le parole del presidente di General Motors che ha voluto rassicurare i dipendenti Opel che, nonostante i tagli annunciati di circa 2.600 addetti e le altre misure volte al contenimento delle perdite, la GM continuerà a dare il suo sostegno.
Dan Akerson ha confermato che la Opel, grazie ai due nuovi modelli (Mokka e Adam), c’è la possibilità di vendere fino a un milione di nuove autovetture e che, dato che gli impianti hanno un eccesso di produttività, anche la produzione dei modelli della Chevrolet saranno di competenza Opel.
Una strada da percorrere per riuscire a tornare, entro il 2015, ad un pareggio di bilancio dopo dieci anni di perdite.