L’Fmi rivede al rialzo le previsioni di crescita della Germania per l’anno in corso, anno in cui il pil dovrebbe salire dell’1,7% contro il +1,5% stimato due mesi fa.
Limata invece al ribasso di 0,1 punti percentuali la previsione per il 2017, a +1,5%. Tuttavia gli esperti di Washington avvertono: sull’economia tedesca pesa il rischio Brexit.
L’Article IV, il check up del Fondo monetario internazionale, infatti è stato completato prima del voto del Regno Unito e le stime sono soggette a una revisione al ribasso:
Stiamo valutando una revisione. Nel rapporto è già indicato che il referendum sulla Brexit è un rischio al ribasso. La Gran Bretagna è infatti un importante partner commerciale della Germania e un cambio nelle relazioni fra Londra e l’Ue avrà ripercussioni sull’economia tedesca. Prevediamo che la crescita della Germania sarà spinta dalla domanda interna piuttosto che da quella estera, che ad aiutare la ripresa saranno la buona crescita dei salari, i bassi prezzi dell’energia e le politiche di bilancio e monetarie.
Nel frattempo, l’Fmi raccomanda a Berlino di concentrarsi su politiche che “incrementino il potenziale di crescita e rafforzino il riequilibrio dell’economia, che aiuterebbe anche la fragile ripresa dell’area euro. Le sfide politiche riguardano anche l’invecchiamento della popolazione, un nodo da risolvere, e gli immigrati da inserire nella forza lavoro.
Il sistema bancario tedesco “resta forte e ben capitalizzato”. Tuttavia le banche dovrebbero riformasi per adeguarsi a un periodo prolungato di tassi bassi. Un basso costo del denaro è infatti positivo dal punto di vista macroeconomico, ma il modello di business delle banche tedesche ne è suscettibile. “E’ importante che le banche accelerino i loro sforzi per migliorare la gestione del rischio” afferma il Fmi, sottolineando che le autorità dovrebbero monitorare “da vicino il settore assicurativo”.