Quella che sta volgendo al termine è stata una giornata pressoché positiva per le borse asiatiche. L’indice Nikkei è stato aiutato dall’indebolimento dello yen nei confronti del dollaro (119,98 il cambio contro 119,7 del giorno precedente).
Abbastanza bene il titolo Sony, che ha alzato le previsioni di guadagni e profitti per l’anno fiscale, conclusosi a marzo. In progresso, complessivamente, tutti i gruppi che esportano. La Cina, di contro, ha ignorato per ora i dati negativi sull’indice Hsbc manifatturiero di aprile, in calo, e le conseguenze del default di Tianwei, il primo gruppo in mano allo Stato che non ce la fa a ripagare i detentori di bond. La società vanta anche una filiale nel nostro Paese.
Alle ore 8 italiane l’Hang Seng scambiava a +0,47%, mentre Shanghai scambiava a + 0,56%. Il Nikkei ha chiuso a 20.187,65 punti (+0,3%).
L’indice preliminare Hsbc sul comparto manifatturiero (HSBC China Manufacturing Purchasing Managers Index) è sceso a 49,2 in aprile contro la lettura di 49,6 di marzo. Lo spartiacque fra crescita e recessione è il valore 50. La ragione del calo, secondo il report del colosso bancario, sta nelle forze deflazionarie che stanno attraversando il Paese da diverso tempo, con prezzi alla produzione in discesa. Da segnalare che per il 18esimo mese consecutivo si sta registrando un calo degli occupati in Cina.
Il mercato cinese è scioccato dal default, annunciato questa settimana. della prima società in mano allo Stato, il gruppo Baoding Tianwei, attivo nel settore del fotovoltaico. Fra l’altro la società controlla in Italia la spa Tianwei Energia Rinnovabile.
In un report appena pubblicato, China International Capital Corp. (Cicc), la maggiore banca cinese di investimento, la definito il default di Tianwei una “pietra miliare” nella storia del mercato obbligazionario del Paese.
Quello che colpisce gli analisti della banca cinese è il fatto che le difficoltà finanziarie in cui si trovava Tianwei erano note, ma il mercato dava per scontato che il gruppo avrebbe ripagato i creditori delle obbligazioni.
Il report spiega che Tianwei è una controllata di China South Industries Group, uno dei maggiori gruppi nazionali del settore militare. Il primo sottoscrittore del bond era China Construction Bank, fra i più importanti erogatori di credito in Cina, in mano allo Stato.
L’anno scorso la Cina era stata scossa da un altro default nello stesso segmento, quello di Shanghai Chaori Solar Energy. Ma era un gruppo privato.