In tutti e ventisette i paesi dell’Unione Europa emerge un dato comune e molto allarmante: la categoria più a rischio di povertà ed esclusione sociale è quella dei bambini. Ma lo studio evidenzia anche come il rischio di povertà sia cresciuto per tutte le fasce di età rispetto agli ultimi dati risalenti al 2011.
Come anticipato è l’Italia ad essersi aggiudicata il primo posto di questa classifica, con una media superiore per tutte le fasce di età: 32,3% di minori, 28,4% degli adulti e il 24,2% delle persone anziane. In media siamo al 28,2% di rischio, contro il 24,2% del resto dell’Europa.
► Previsioni di assunzione per i giovani
Tra i fattori che più concorrono a determinare il rischio di povertà c’è il livello di istruzione dei genitori e l’essere figli di migranti. Avere anche solo uno dei due genitori straniero aumenta notevolmente le possibilità di trovarsi in una condizione di disagio, come dimostrato dal fatto che, e questo è un dato comune tutta l’Europa, il 32% dei bambini poveri è figlio di uno o due migranti, mentre solo il 18% dei bambini in condizioni di povertà è figlio di genitori nativi del luogo di residenza.