La sentenza è arrivata oggi dal Tribunale di Napoli, sezione di Pozzuoli. Il giudice ha accolto con favore il ricorso di un pensionato contro il Redditometro e ha deciso di vietare questo strumento perché lede il diritto alla privacy dei cittadini.
► Cambiano le spese, attenti al redditometro
Il giudice in questione è Antonio Lepre e ha deciso di porsi come difensore della privacy dei cittadini napoletani e della penisola iniziando una battaglia contro il redditometro, colpevole di impedire ai privati cittadini di gestire il loro denaro liberamente. Lo strumento dell’Agenzia delle Entrate interferisce
su aspetti delicatissimi della propria vita privata quali la spesa farmaceutica, l’educazione e il mantenimento della prole, la vita sessuale.
La sentenza del giudice di Napoli ordina all’Agenzia di non intraprendere più alcuna attività di conoscenza né di archiviazione di dati personali dei cittadini e, laddove il processo sia già iniziato, di interrompere e distruggere tutti i materiali raccolti.
Questo perché il Redditometro non fa alcuna differenziazione tra ‘cluster’ di contribuenti bensì, del tutto autonomamente, opera una differenziazione di tipologie familiari suddivise per cinque aree geografiche, finendo per
accomunare situazione territoriali differenti in quanto altro è la grande metropoli altro è il piccolo centro e altro ancora è vivere in questo o quel quartiere.
Per ora si tratta solo di una sentenza emessa da un giudice, ma è molto probabile che la battaglia legale possa proseguire attraverso tutti i gradi di giudizio.