L’Italia sta per firmare un accordo fiscale con la Svizzera che va ad intaccare il patrimonio di chi ha esportato illegalmente dei soldi in questi paradisi fiscali. Se ne discute da tempo anche perché la Svizzera sta provando a raggiungere un accordo anche con la Germania e sembra che la proposta sia stata bloccata dal parlamento tedesco.
In pratica la Svizzera deve trovare un modo per consentire all’Italia e agli altri paesi di tassare i capitali che i loro cittadini portano in Svizzera. Prima della fine dell’anno potrebbe essere raggiunto un accordo nel nostro paese, soprattutto perché il problema è entrato nell’agenda politica dopo essere stato oggetto di un confronto televisivo per le primarie del PD.
Chi ha portato i capitali in Svizzera lo ha fatto per una questione di convenienza, infatti i depositi bancari in questo paese sono sottoposti ad una fiscalità molto appetibile e vantaggiosa. In più è proverbiale il silenzio, la riservatezza degli istituti di credito svizzeri.
Dopo l’ultimo incontro tra Passera e due rappresentanti del Governo svizzero, si sono scatenate le indiscrezioni nel senso che si discute ancora di quanti sono effettivamente i capitali italiani presenti dall’altra parte del confine. Sembra siano circa 100 miliardi di euro. Se fossero accettate le aliquote più alte, si potrebbe ottenere qualcosa come 37 miliardi di euro, ma i più prudenti parlano di un gettito immediato di 10-15 miliardi di euro.