Oggi per le aziende è quasi obbligatorio dotarsi di un sito web aziendale per pubblicizzare la propria attività e dare avvio ad un canale di commercio elettronico. Tuttavia non è sempre facile affacciarsi sul web perché esistono degli obblighi da rispettare, pena il pagamento di una multa fino a 2000 euro. Ecco cosa si rischia e cosa bisogna fare.
Il commercio elettronico è un’opportunità importante per le aziende che hanno deciso di moltiplicare su internet il loro bacino d’utenza. Tuttavia non sempre le aziende sono al corrente degli obblighi che devono rispettare, stabiliti perfino dal codice civile. Il quadro normativo tricolore, per dirla tutta, impone alle aziende di pubblicare alcuni dati aziendali e custodire nel rispetto della privacy i dati dei consumatori. Se poi l’azienda ha anche uno spazio social, oppure degli spazi di archiviazione elettronica dei dati accessibili telematicamente, la situazione si complica.
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Per rendere la trattazione del tema più lineare possibile, riportiamo di seguito i dati che un sito web aziendale deve sempre rendere palesi:
- ragione sociale,
- sede legale,
- Codice Fiscale e Partita IVA,
- posta elettronica certificata (PEC),
- Ufficio del Registro dove si è iscritti,
- numero Repertorio economico amministrativo (Rea),
- capitale in bilancio (società di capitali),
- l’eventuale liquidazione in seguito a scioglimento,
- eventuale stato di società con unico socio (Spa e Srl unipersonali),
- società o ente alla cui attività di direzione e di coordinamento la società è soggetta (art. 2497-bis c.c.).
Per le aziende che si dedicano all’e-commerce è necessario pubblicare anche gli estremi del venditore, vale a dire sede legale e domicilio, gli estremi del prestatore compresa la posta elettronica, il numero di iscrizione Rea e gli estremi dell’autorità giudiziaria competente in caso di controversie.
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Le sanzioni pecuniarie per chi non rispetta gli obblighi di legge sanciti dal codice civile oscillano tra 206 e 2065 euro.