Gli otto punti economici nel piano del Governo Letta

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 In attesa di capire se ci sarà un ‘cambio della guardia’ (o un ‘cambio di schema’ come lo ha definito Matteo Renzi), Enrico Letta va avanti nel suo mandato. Otto sono i dossier economici sulla sua scrivania. Otto punti cruciali, di vitale importanza, su cui occorre intervenire prima possibile.

Investimenti

Letta contempla tre piani di piccole e medie opere cantierabili sulle quali punta per risorse aggiuntive:

– edilizia scolastica;

– 6.000 campanili;

– piano città;

Per quanto concerne le grandi opere il salto di qualità è da fare in Europa dopo aver scontato dal rapporto tra deficit e Pil i 25 miliardi di calcolati per opere di interesse europeo come i grandi corridoi Ten.

Semplificazioni fiscali

Solo gli obblighi tributari ‘base’ pesano sulle Piccome medie imprese per 2,7 miliardi, a cui si aggiungono gli 1,2 dovuti alla responsabilità solidale negli appalti. Occorre ridurre anche gli adempimenti formali sulla sicurezza del lavoro.

Lavoro e cuneo

Rafforzare gli incentivi per le assunzioni di giovani disoccupati di lungo corso messa in campo il giugno scorso. Letta ha però bisogno di nuove risorse per gli ammortizzatori in deroga.

Spending Review

Ridurre la spesa pubblica già da quest’anno per ricavare risorse da destinare principalmente all’alleggerimento della tassazione sul lavoro, facendo pressione sul cosiddetto piano Cottarelli.

Il tutto nel rispetto dei vincoli fissati su questo versante dall’ultima legge di stabilità e l’impegno preso nei mesi scorsi dal Governo di realizzare 32 miliardi di risparmi entro due anni.

Questi sono i primi quattro punti del programma, ai quali seguono le riflessioni su innovazione, privatizzazioni, renergia, giustizia.

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