In un momento in cui l’Italia attraversa l’ennesima situazione di crisi e di instabilità politica, anche le notizie che arrivano dall’America non sono affatto rassicuranti. Alla scadere della mezzanotte – ora americana – di oggi, 1 ottobre, ovvero all’incirca verso le 6 del mattino di domani qui da noi, gli Stati Uniti finiranno ufficialmente le risorse che alimentano la grande macchina statale della Casa Bianca, a Washington.
> Gli Stati Uniti sono vicini al default
Non ci saranno più fondi ufficiali, quindi, a partire da domani, per mandare avanti in modo completo la macchina federale americana, che quindi, in mancanza di altre soluzioni o risoluzioni, continuerà a funzionare con un regime ridotto.
In America questa operazione di contenimento, è stata applicata solo 17 volte nel corso della lunga storia degli Stati Uniti, l’ultima volta esattamente 17 anni fa. Ora, però, sembrano esserci di nuovo tutte le condizioni per dare vita al cosiddetto “shutdown“, il momento in cui l’apparato statale USA comincerà a funzionare a velocità e ad efficienza ridotta.
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Questa situazione, in realtà, non si è presentata solo nelle ultime ore, ma già incombe sugli Stati Uniti da diverso tempo. Ma Repubblicani e Democratici in questo frangente non sono ancora riusciti a trovare un accordo condiviso che possa far superare il blocco e il ridimensionamento dei servizi previsti dallo shutdown. Il vero pericolo dello shutdown, tuttavia, è rappresentato dalle ripercussioni sul PIL e sui mercati che l’intera faccenda potrà avere, a causa della quale già si prevede un decremento di diversi punti percentuali in pochi giorni.