Se l’economia italiana stenta a crescere continua invece ad aumentare l’interesse degli investitori esteri per l’Italia. È ormai estero più della metà del valore delle acquisizioni e fusioni concretizzate in Italia nei primi sei mesi del 2014 stando all’analisi fatta da Mergermarket. La recuperata stabilità, la fine delle paure sul futuro dell’euro ma anche i prezzi invitanti sono gli elementi che stimolano il ritorno di interesse degli investitori stranieri verso le imprese italiane.
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I numeri infatti sostengono che nella prima metà dell’anno in Italia sono state conseguite acquisizioni per un valore superiore ai 10 miliardi di euro, in calo del 13,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In netto aumento invece il numero delle operazioni, 182 che descrive una crescita del 18% rispetto allo scorso anno ed è il punto più alto dal 2008, l’anno prima del crollo della finanza mondiale. Molto operosi, secondo l’analisi, i fondi di private equity. Dall’estero nell’insieme sono giunti 5,7 miliardi di euro per acquisizioni in Italia, una crescita dell’81% in confronto al primo semestre dell’anno scorso e tra le cinque maggiori per valore sono quattro quelle concretizzate da operatori esteri.
Nello specifico l’entrata dei russi di Rosneft in Pirelli per 748 milioni di euro, l’operazione Allianz su Milano assicurazioni per 440 milioni e poco più di 400 milioni di euro da Charterhouse capital partners per l’80% di Nuova Castelli e da Renova group per Octo telematics. A dimostrazione dell’attrattiva dall’estero per l’Italia c’è poi la lunga lista di acquisizioni di partecipazioni di minoranza di investitori come la Cina e il fondo americano Blackrock.