Senza dubbio, se le proposte di modifica della governance per Banca Popolare Milano durante l’assemblea di aprile costituirebbe dovessero essere bocciate, il management sarebe in serie difficoltà.
Eppure, gli attuali gestori sembrano ottenere buoni risultati e hanno il merito di aver invertito la rotta del gruppo di credito. Ma questo è l’ultimatum del sindacato Uilca successivo al direttivo nazionale in Bpm nel quale è stata ribadita l’esigenza di coinvolgere i lavoratori e i soci dipendenti nel cantiere sulla nuova governance che dovrà tendere a un rinvigorimento del capitale senza andare a scapito dei soci e del voto capitario. Gli esperti hanno fornito una panoramica dell’attuale situazione in Bpm:
Ad aprile l’assemblea di Banca Popolare Milano, secondo quanto indicato dal consigliere delegato Giuseppe Castagna, dovrebbe votare una riforma della governance sulla falsariga di quella che fu presentata e bocciata lo scorso anno. La Uilca è disponibile a discutere delle nuove proposte di modifica della governance ma queste, nell’ambito di un nuovo quadro regolamentare e di possibili operazioni di M&A, devono tendere a un rafforzamento del capitale senza che ciò vada a scapito dei soci e del voto capitario. Il tema delicato della governance non è l’unica preoccupazione del direttivo che ha espresso forti perplessità anche sulla proposta di dar vita a una fondazione tra i dipendenti della popolare in quanto non sono ancora chiare le finalità, gli scopi e il reale utilizzo di questo strumento. In ogni caso ha dato mandato alla segreteria nazionale di analizzare le potenzialità della costituzione di forme partecipative per fare riemergere tra i soci dipendenti la coscienza del ruolo cooperativistico.