Dunque ci risiamo. Il primo player del mercato scende di nuovo in campo dopo il consueto mese e mezzo; lo farà questa sera comunicandoci alle ore 20 (ora italiana) eventuali decisioni in materia di politica monetaria e poi per bocca del suo governatore Janet Yellen che alle 20.30 terrà la conferenza stampa di spiegazione ed interrogazione. E diremmo che nulla è più calzante, dal punto di vista degli operatori dei mercati finanziari, vista la latitante volatilità che difficilmente consente opportunità operative di rilievo in ottica intraday.
Nell’ultimo meeting del Federal Open Market Committee, come ricorderete, le attese che precedevano l’evento erano non tanto legate a stravolgimenti sostanziali del percorso intrapreso sia in materia di tapering del Quantitative Easing che di forward guidance sui tassi di interesse quanto piuttosto ad un’analisi qualitativa circa appunto lo stato dell’economia USA in relazione ad eventuali tempistiche di intervento spiega il Desk di analisi Ig. Lo statement reso poi pubblico, ed eravamo allo scorso 30 Aprile, fu estremamente dovish e di fatto generò movimenti particolarmente degni di nota sul mercato.
> Inflazione bassa, rimane sempre il maggior problema in Europa
La Fed infatti si era limitata ad annunciare un ulteriore taglio di 10 miliardi di dollari al suo asset purchase program, portando di fatto agli attuali 45 miliardi gli acquisti di titoli di stato e di MBS su base mensile e mantenendo la rotta che dunque vedrebbe coincidere la fine dell’anno con quella del Quantitative Easing 3. I tassi di interesse erano naturalmente rimasti contenuti nel corridoio 0,00%-0,25%, e qui erano finiti i contenuti. Il wording, quello dello statement ovviamente in quanto non vi era stata la Press Conference in quell’occasione, rimase sostanzialmente invariato, con la reiterazione del fatto che il target i tassi dei federal funds fosse appropriato anche per un considerevole periodo dei tempo dopo che il piano di acquisto titoli sarà terminato.