Grecia fuori dal Fmi? Katainen pronto a evitarlo

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Sono giorni difficilissimi per i mercati dopo che la Grecia ha chiesto di uscire dal programma di prestiti del Fondo Monetario Internazionale. Il rendimento dei titoli di Stato decennali greci ha oltrepassato il 9%. Non accadeva dal febbraio 2012. Tuttavia, stando a quanto affermato da Klaus Regling, presidente del Fondo salva stati (Esm) in una intervista all’agenzia Market News International (Mni), c’è un ampio consenso su questo punto. Anche il Presidente del Consiglio greco Antonio Samaras ha chiesto di terminare anticipaamente il programma. Atene avrebbe infatti l’intenzione di recuperare circa 9 miliardi di euro direttamente sul mercato dei capitali, già durante il prossimo anno.

Atene, dunque, prepara l’exit strategy e lo fa con cautela. Linee creditizie precauzionali, da attivare in caso di necessità di nuovi fondi.

Regling si è espresso sulla dimensione del debito pubblico del Paese, che quest’anno sfiorerà il 177% del Pil. Per il presidente dell’Esm è:

Sostenibile finché proseguono le riforme strutturali. L’Esm detiene attualmente il 44% del debito pubblico greco, mentre sui fondi prestati, con una durata media di 32 anni, Atene paga tassi annui di interesse molto bassi intorno all’1,5%.

Dal canto suo Jyrki Katainen, Commissario Ue agli Affari economicie e finanziari, ha dichiarato che aiuterà Atene con ogni mezzo a sua disposizione. Durante una dichiarazione rivolta ai mercati per contrastare la vulnerabilità di questi ultimi e travagliatissimi giorni, Katainen ha dichiarato quanto segue:

Non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che l’Europa continuerà ad assistere la Grecia in qualsiasi modo sia necessario per assicurare condizioni finanziarie ragionevoli allo Stato ellenico e per favorire il ritorno al pieno e sostenibile accesso ai mercato.

 

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