C’è una data: 24 maggio 2016. Potrebbe essere l’avvento di una nuova era per la Grecia. Il ‘capodanno’ per festeggiare l’uscita dalla crisi. Quel giorno, la Troika potrebbe approvare il taglio del debito della Grecia dopo sette anni di buio totale.
Una svolta attesissima, salvo ulteriori complicazioni. Mancano tredici giorni al ventiquattro di maggio e prima c’è da risolvere il nodo austerity. Il parlamento è atteso da uno stress test definitivo, nonché dal confronto con l’Eurogruppo. Riuscirà Tsipras a tenere unita la maggioranza e a tenere a bada la minoranza di Syriza?
I più informati credono che il periodo nero sia quasi alle spalle. Ma il partito conserva un’ala radicale che non ha ancora metabolizzato la riforma sulle pensioni.
Ora c’è da ottenere il via libera agli aiuti, per discutere del debito e non esercitare nuovi tagli. Non mancheranno le tensioni, se si guarda agli elementi correttivi presenti nel provvedimento che verrà presentato durante i prossimi giorni.
Le nuove tasse indirette saranno infatti pari all’1% del Prodotto interno lordo (1,8 miliardi). Si parla inoltre di un varo del board del fondo per le privatizzazioni e soprattutto si parla di clausole di salvaguardia imposte dal Fondo Monetario Internazionale. Elementi che potrebbero scattare in caso di sforamento degli obiettivi di bilancio nei prossimi mesi.
I cittadini sono alla finestra, in attesa di novità e in attesa di vedere nuovamente l’arcobaleno. Attendono la tanto agognata ripresa, che farebbe scaturire una più ampia protezione sociale. Dal 24 maggio 2016 al 2018, però, la strada è ancora lunga. L’avanzo primario dovrà raggiungere, per forza, il 3,5% previsto.