Nato come strumento per combattere l’evasione fiscale il Redditometro è stato subito contestato e, quindi, l’Agenzia delle Entrate si è trovata costretta a rivederlo in alcuni suoi punti. I più discussi, e riformati, sono stati il contenzioso e le medie Istat.
Il contenzioso in tre tappe
Dopo le polemiche l’Agenzia delle Entrate ha diramato una circolare nella quale precisa le modalità di risoluzione del contenzioso nel caso in cui il Redditometro rilevi una incongruenza tra i redditi del contribuente e il suo tenore di vita.
Tre le tappe:
1. alla prima chiamata il contribuente sospettato di evasione non dovrà fornire prove, ma si tratterà solo di un chiarimento a voce tra le due parti;
2. nel caso in cui le prove orali fornite dal contribuente non convincano il Fisco, il sospettato dovrà, a questo punto, fornire le prove delle spese effettuate;
3. nel caso di evasione inferiore ai 20 mila euro si procederà con una mediazione.
Medie Istat solo per alcune spese
Le medie Istat, molto contestate dalle associazioni di consumatori, saranno utilizzate solo per il raffronto delle spese certe – le spese certe sono iscritte in appositi registri e sono censite dall’Anagrafe tributaria – con quelle effettivamente sostenute dal contribuente in fase di accertamento.
Guida al redditometro
Retroattività e gestione del contenzioso
Consigli utili per evitare o affrontare le verifiche del fisco
Gli ultimi chiarimenti su contenzioso e medie Istat