Che sia la volta buona per la crowd-economy per affermarsi anche in Italia? È quello che ovviamente spera il CEO di Housers Italia Giovanni Buono, che ha svelato e snocciolato durante l’evento di presentazione della piattaforma di crowdfunding immobiliare, specializzata nel real estate, alcuni interessanti dati che riguardano questo nuovo fenomeno. Solamente in tre mesi, infatti, questa startup fintech è riuscita ad abbattere il muro dei 4 mila utenti attivi in Italia, gran parte dei quali ha già dimostrato segni di fiducia nei confronti della piattaforma. Come? Con il deposito di fondi e con l’avvio di investimenti in varie città spagnole, come ad esempio Barcellona, Valencia e Madrid, ma pure a Milano.
Proprio nel capoluogo milanese sono stati selezionati fino ad ora quattro immobili: tre sono stati finanziati interamente, mentre uno è ancora in fase di raccolta fondi. Una somma totale stanziata da oltre 1000 utenti che ha praticamente toccato il milione di euro. E Housers si può considerare un’opportunità davvero molto interessante in ambito immobiliare, visto che corrisponde al primo locale commerciale presente in Italia con un contratto di locazione che è già attivo, il che fa diventare l’investimento fin da subito redditizio.
All’evento di presentazione di Housers Italia hanno partecipato diversi esponenti di spicco del mondo della finanza, ma è particolarmente interessante il pensiero di Luca Dondi, CEO di Nomisma, in merito a tale piattaforma di lending crowdfunding. Dondi, infatti, ha sottolineato come Housers consente di accedere al mercato immobiliare anche investendo cifre davvero molto basse e si tratta di un’opportunità da non sottovalutare in una fase in cui gli impieghi alternativi risultano ancora troppo poco redditizi e il comparto immobiliare fa registrare quantomeno dei timidi segnali di ripresa. Le caratteristiche principali di Housers, ovvero partecipazione, semplicità e trasparenza rappresentano senz’altro degli ottimi valori su cui fondare una startup di successo. Quel successo già ottenuto si può considerare davvero un bel biglietto da visita, ma un risultato positivo in Italia dipenderà dalla conoscenza delle peculiarità del mercato nostrano. E, in questo senso, non si può certamente dire che Housers abbia iniziato la sua avventura con il piede sbagliato.