I consumatori chiedono più trasparenza sulle carte revolving

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 In Italia sta diventando sempre più diffuso l’ uso delle carte di credito revolving, che sarebbe più esatto, in realtà, chiamare carte di debito e che oggi nel nostro Paese sono già più di 3,5 milioni. 

Aumenta l’uso delle carte di credito revolving in Italia

Attraverso l’ uso delle carte revolving, infatti, i clienti che le sottoscrivono accendono un prestito con l’ istituto o la finanziaria che le concede, prestito che si impegnano però a restituire, rateizzato, comprensivo di interessi che fanno riferimenti a tassi anche molto alti.

Elenco delle carte di credito classiche

Le carte revolving sono, di conseguenza, lo strumento finanziario oggi più costoso esistente in Italia, molto più costoso anche rispetto ai tradizionali prestiti personali, così come rilevato dalla Banca d’ Italia.

Senza contare poi gli eventuali interessi di mora. Le carte revolving, infatti, qualora il cliente salti il pagamento anche di una sola rata, prevedono interessi di mora altissimi, in grado di far lievitare una rata mensile da 135 a 197 euro.

E’ per questo motivo che, sollecitate dagli stessi consumatori, molte associazioni di categoria si sono mobilitate per chiedere più trasparenza da parte delle banche e delle finanziare sulle reali caratteristiche di questi prodotti, che, agli occhi dei consumatori possono trasformarsi in “trappole di pagamento”, il cui debito non si riesce mai a saldare del tutto. Spesso e volentieri, infatti, gli emittenti non calcolano il totale del debito residuo.

 

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