Quella che si gioca in Italia ormai da troppi mesi è una partita senza vincitori tra piccole e medie imprese da una parte e banche e istituti di credito dall’altra. Una partita che non ha vincitori perché dà luogo solo ad una generale sconfitta. Il complesso delle piccole e medie imprese italiane, infatti, colpite dal drastico calo della redditività e dunque sempre più interessate dal problema del debito, sta mettendo a dura prova il sistema bancario italiano.
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A fare questa analisi sono gli esperti del Fondo Monetario Internazionale, che prendono le imprese italiane ad esempio emblematico di una situazione che purtroppo solo italiana non è. Lo stesso fenomeno di indebitamento delle Pmi, con conseguente crisi e difficoltà del sistema bancario nazionale, si sta verificando infatti anche in nazioni vicine all’Italia, come la Spagna e il Portogallo.
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E’ questa l’analisi che il FMI inserisce all’interno del Global Financial Stability Report, dove vengono messi in luce tutti i rischi affrontati dalle banche per finanziarie clienti – cioè imprese – sempre più indebitati. L’esistenza di un debito così elevato, tuttavia, e di una costante bassa profittabilità, rende praticamente impossibile alle aziende italiane la restituzione del credito concesso.
A questa situazione si aggiunge, inoltre, l’effetto causato sui finanziamenti alle imprese dal problema del debito sovrano, senza il quale i prestiti sarebbero senza dubbio meno costosi, almeno all’incirca dell’1% nel nostro paese.
Secondo il FMI, infine, le piccole e medie imprese italiane sono soggette ad un rapporto debito – margine lordo operativo pari a 3,5 punti, dato che negli anni della crisi economica è andato sempre più aumentando.