La politica agricola comune, dove per comune s’intende “comunitaria” dell’UE, ha definito uno strumento molto importante per chi si occupa d’agricoltura in uno degli Stati membri.
Si tratta dei cosiddetti pagamenti diretti che hanno come obbiettivo quello di sostenere il reddito degli agricoltori, i quali, in cambio, devono impegnarsi nel rispetto di alcune norme di tutela ambientale, benessere degli animali, sicurezza alimentare e mantenimento dei terreni in buone condizioni.
Questo tipo di finanziamenti hanno come effetto quello di aumentare la competitività del settore agricolo e forestale, oltre che migliorare la tutela del paeseggio e migliorare la qualità della vita di chi se ne occupa.
I pagamenti diretti, dunque, sono da considerare come la principale forma di finanziamenti comunitari per il settore agricolo, definiti già nel 2003. Ci sono poi i cosiddetti regimi di sostegno specifici per alcune tipologie di prodotto che elenchiamo di seguito: frumento duro, colture proteiche, riso, noci, colture energetiche, patate da fecola, latte, latticini, sementi, cotone, tabatto, oliveti, legumi da granella.
Produzione di questi elementi e trasformazione delle colture per ottenere i prodotti elencati, sono finanziati dall’UE. Il programma d’investimenti previsto per i sette anni che vanno dal 2007 al 2013 era corposo: più di 96 miliardi di euro per gli Stati membri.
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