Occorre un approfondimento sui prezzi del gas in Europa in questa fase, considerando il fatto che stanno arrivando segnali contrastanti dal mercato con il trascorrere delle settimane. I prezzi del gas naturale in Europa sono aumentati di oltre la metà finora a giugno, dopo mesi di ribassi, in un preoccupante promemoria dell’andamento dello scorso anno crisi energetica dello scorso anno.
Un approfondimento sui prezzi del gas in Europa a fine luglio
I prezzi dei futures sul gas di riferimento sono aumentati del 52% dall’inizio di questo mese, raggiungendo i 35 € (38 $) per megawattora, secondo i dati dell’Independent Commodity Intelligence Service (ICIS).
I prezzi hanno invertito la rotta principalmente a causa di interruzioni di manutenzione più lunghe del previsto nei principali impianti di gas in Norvegia, hanno detto gli analisti alla CNN.
“Il recente rally dei prezzi mostra quanto sia sensibile il mercato europeo alle interruzioni”, ha affermato Bill Weatherburn, economista delle materie prime presso Capital Economics.
I prezzi del gas naturale in Europa sono ancora molto al di sotto dei livelli della scorsa estate, quando il continente si è trovato bloccato in un situazione di stallo energetico con la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Ma il rapido aumento dei prezzi di questo mese mostra quanto la regione rimanga vulnerabile a qualsiasi interruzione dell’offerta a seguito del crollo delle importazioni dalla Russia.
L’operatore di rete del gas norvegese, Gassco, ha dichiarato martedì sul suo sito web che un arresto programmato in uno dei suoi impianti di trattamento del gas è stato prorogato fino allo scorso 15 luglio. Sarebbe dovuto tornare online il 21 giugno. Altri due impianti del gas rimarranno offline a tempo indeterminato , a causa di “problemi di processo”.
L’anno scorso, la Norvegia ha sostituito la Russia come principale fonte di importazioni di gas naturale nell’Unione Europea, con oltre il 24% del mercato, mentre Mosca ha fornito il 15%. Livelli record di gas immagazzinato in Giappone e Corea del Sud, combinati con una ripresa più debole del previsto nell’economia cinese, riducono anche la possibilità che l’Europa sia costretta a un’altra costosa corsa con l’Asia per le importazioni di gas naturale liquefatto quest’anno.
Secondo Di Odoardo, la chiusura prolungata dei principali impianti a gas in Norvegia “potrebbe facilmente ridurre un altro [miliardo di metri cubi] di fornitura nei prossimi mesi”. Insomma, la situazione relativa ai prezzi del gas in Europa dovrà essere monitorata con grande attenzione nel corso dei prossimi mesi per il pubblico.