I paesi emergenti sono da tempo protagonisti della rivoluzione in atto nel settore economico, finanziario e valutario globale. Adesso sono tirate in ballo le divise dei paesi emergenti che sembrano soffrire moltissimo della recessione generalizzata.
Nel primo semestre del 2013 questa sofferenza è stata ancora più evidente: le valute che fanno riferimento ai paesi emergenti, infatti, hanno perso parte del loro valore, in termini percentuali si parla di una flessione del 5 per cento rispetto al dollaro americano e all’euro.
►Continua la discesa del prezzo dell’oro
Le ultime due valute citate, infatti, fanno il bello e il cattivo tempo. In fondo, proprio il dollaro è il riferimento per la maggior parte degli scambi delle commodities più diffuse. Le valute emergenti, dal canto loro, hanno sofferto sostanzialmente per la crisi economica e per altri due motivi: per il calo degli ordinativi di alcuni importanti prodotti caratteristici delle periferie del mondo, per la decisione della FED di ridurre gli stimoli monetari che ha mandato nel pallone parecchi investitori.
►L’ascesa dei paesi emergenti è imbarazzante
Niente paura per chi ha comunque deciso di mettere i risparmi nel mondo Forex: si può puntare sul dollaro americano, ma anche sul renmimbi cinese e sul peso messicano come propone Morgan Stanely, oppure spostarsi al nord Europa, puntando sulle valute di Norvegia e Svezia.