Il Consiglio dei Ministri, approvando il Documento di economia e finanza (Def), ha trovato le coperture per le riforme e il taglio delle tasse che sono state proposte all’incirca il mese scorso. È confermato l’aumento di circa 80 euro netti nella busta paga dei lavoratori dei settori pubblico e privato che percepiscono uno stipendio netto non superiore ai 1.500 euro al mese. Superate quindi le preoccupazioni che non si riuscisse a trovare la copertura finanziaria per l’operazione.
I sindacati esprimono soddisfazione per la conferma dell’aumento degli stipendi basato sul taglio del cuneo fiscale, con la riduzione dell’Irpef. Il segretario della Uil Luigi Angeletti ha affermato: “Finalmente un governo che mantiene le promesse. Alla fine di maggio 10 milioni di lavoratori avranno un aumento in busta paga grazie alla riduzione delle tasse. Abbiamo fatto un vero passo avanti. Valuteremo attentamente il documento quando sarà pubblicato”.
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Per la Cisl bisogna ora fare in modo che questo aumento non sia una pratica momentanea ma diventi stabile. Il segretario Bonanni ha detto: “Speriamo che non sia una quattordicesima una tantum e che gli 80 euro ai redditi fino a 1.500 euro al mese diventino strutturali anno per anno”.
Come si sapeva già dai commenti dopo la proposta dell’aumento in busta paga per i lavoratori, i sindacati sono d’accordo con questa scelta. Il dibattito tra governo e sindacati, e probabilmente uno sconto, si potrà avere sul terreno della riforma del mercato del lavoro. In effetti, Cgil, Cisl e Uil non sono d’accordo con le proposte del governo Renzi e hanno annunciato battaglia.